Welfare
Cittadini dal primo giorno, è questo lo slogan dell’amministrazione comunale rispetto alle politiche di migrazione. È stato siglato oggi in Palazzo d'Accursio l’Accordo sulla semplificazione delle procedure amministrative, il coordinamento dell’accoglienza e l’inclusione di cittadini stranieri. I firmatari sono Comune di Bologna, Cgil, Cisl, Uil e Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona). «Spesso le procedure di integrazione in questo paese rallentano il percorso di cittadinanza e complicano la vita a queste persone. Noi dobbiamo semplificarle e aiutare gli immigrati a orientarsi nella società, sono particolarmente soddisfatto dell’accordo, frutto di un continuo dialogo fra le istituzioni». Così ha risposto alle telecamere Luca Rizzo Nervo, assessore comunale al Welfare e alla salute.
Le parti si impegnano a incontrarsi almeno una volta ogni tre mesi per discutere sul tema e valutare azioni migliorative. Tramite il sito Internet aperto al pubblico www.bolognacares.it, l’Asp fornirà periodicamente il numero di cittadini stranieri richiedenti e titolari di protezione internazionale. Attraverso gli sportelli, i tre sindacati daranno assistenza e informazione ai migranti. Verrà favorita la riapertura del Consiglio territoriale per l’immigrazione, formato dai rappresentanti di tutte le agenzie del settore.
Sono il 15,8% gli stranieri residenti a Bologna, il 12,8% in Emilia-Romagna; numeri sempre più in crescita. Di conseguenza si sono notevolmente allungati i tempi di rilascio per i permessi di soggiorno. Ciò complica notevolmente la richiesta di residenza per i primi ingressi, la stipula dei contratti di lavoro e il rilascio di tessere sanitarie. Secondo le regole attuali, i vari titoli per l’ingresso e il soggiorno vengono autorizzati dallo Sportello unico per l’immigrazione della Prefettura e dalla Questura. Il Comune e i sindacati hanno già firmato l’anno scorso un protocollo con quest’ultima per velocizzare la burocrazia.
Le istituzioni hanno creato una rete per la condivisione dei dati relativi agli stranieri. In particolare è stato allestito un nuovo punto informativo in Piazza Galilei dove il cittadino può rivolgersi al personale in diverse lingue. In pochi mesi già 4.000 persone si sono rivolte a questo ufficio. Il Sistema accoglienza integrazione adulti di Bologna è il più grande d’Italia e può accogliere 2.200 persone. «Questo ci consente di reggere l’urto, ma il tema centrale non è solo la prima accoglienza, ma come integrare dopo gli stranieri. Vogliamo percorsi migratori di successo», ha commentato Nervo. I sindacati e l’Asp, rappresentati dalle rispettive delegate, si sono detti felici dell’accordo. Annamaria Margutti della Cgil ha notato «grande sensibilità sul tema da parte del Comune». Fatima Mochrik della Cisl ha ricordato: «Ci sono tantissimi lavoratori all’interporto e molti di questi, dopo aver fatto lavori duri e talvolta pericolosi, tornano nelle loro case precarie. E poi le donne straniere devono poter imparare l’italiano, non c’è libertà senza lingua». Elisa Sambataro della Uil: «È proprio agli sportelli sindacali che il cittadino straniero può trovare lavoro e informazione sui suoi diritti». Stefania Brugnara, amministratore unico Asp, ha detto fiduciosa: «Sono presenti 2.110 posti nelle nostre strutture, grazie a questo accordo puntiamo ad aumentare il numero».
Al termine della conferenza l’assessore Nervo ha commentato la politica migratoria del governo: «La questione deve essere gestita a livello europeo come già avvenuto in passato. Mi affianco al sindaco nel dire che sul disastro di Cutro è giusto chiarire le responsabilità. Noi come Comune di Bologna ci impegniamo non solo nell’accogliere i migranti in modo dignitoso, ma soprattutto nel dargli risposte sul dopo, ovvero l’integrazione; l’accoglienza deve essere strutturata, non più un’emergenza.
Nell'immagine le quattro parti firmatarie. Foto di Giovanni Guidi