Resistenza

La Cineteca di Bologna torna fra i suoi appassionati spettatori, in occasione del settantacinquesimo anniversario della Liberazione della città, e lo fa, per la prima volta, in streaming: dal 21 al 25 aprile sarà trasmesso sulla piattaforma MYMovies (costo 3 euro) il nuovo film di Paolo Soglia e Lorenzo K. Stanzani, “The forgotten front: la resistenza a Bologna”.

«La grande ricerca documentaristica di questi anni ha portato i suoi frutti, siamo riusciti a raccontare la città in una maniera alternativa», dice Matteo Lepore, assessore alla cultura del Comune. «L’obiettivo non è solo quello di fare memoria, ma di mettere anche in luce tutti gli operatori che lavorano in questo mondo, nel suo insieme. Voglio, inoltre, sottolineare che l’utilizzo di piattaforme online è un’occasione, e dobbiamo essere perciò attivi nel saperla sfruttare al meglio».

 

La redazione di InCronaca ha intervistato al riguardo il regista Paolo Soglia e il compositore della colonna sonora, Marco Pedrazzi.

 

Paolo Soglia, regista

 

Quali sono le peculiarità di “The forgotten front”?

«Non siamo di certo i primi a fare un film sulla Resistenza. In occasione del settantacinquesimo anniversario, abbiamo però ritenuto necessario un distacco: abbiamo quindi scelto una direzione più storiografica che memorialistica. Ci sono materiali inediti e testimonianze da chi era appena uscito da quel periodo, insomma un lavoro di minuziosa ricerca che è durato nel complesso un anno e mezzo».

 

Perché ci sono pochi film documentaristici in Italia?

«Il motivo principale è che qui non si investe economicamente su questi generi. C’è poi l’aspetto dell’incertezza, poiché non è detto che se si fa ricerca si trova sempre, anzi. Infine l’avvento del digitale distorce il valore e l’aspetto originale di una ricerca, ma questa è una mia opinione».

 

Quali sono i pro e i contro delle uscite in streaming?

«Sicuramente ci mancherà il pubblico, l’empatia che si prova durante una prima. Però, come dire, o così o niente. La positività sta nel fatto che si tratta di un esperimento che ci consente di raggiungere un numero di spettatori molto più vasto, in tutta Italia. Ho appena ricevuto la notizia che il circuito Mymovies ha toccato il tetto massimo di vendita di biglietti».

 

Bologna è ancora una città che lotta?

 «I tempi cambiano, e le persone di conseguenza. A detta degli storici la Resistenza ha trovato nell’Emilia-Romagna il perfetto paesaggio nel sociale. Il distacco da una certa idealità si vive ormai anche qui, ma questa emergenza ci ha fatto riscoprire alcuni valori trasversali».

 

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Marco Pedrazzi, compositore della colonna sonora

 

Come è nata la collaborazione con Stanzani?

«La collaborazione con Lorenzo va avanti da tempo. Per un certo aspetto è stato proprio lui a farmi capire che la mia strada sarebbe stata quella di comporre musica: il primo lavoro che ho fatto con lui risale al 2011, avevo diciassette anni, ero ancora al liceo. Ne rimasi talmente colpito che decisi di continuare. Da lì in poi, abbiamo realizzato negli anni altri quattro progetti insieme».

 

È la prima volta che il Teatro Comunale affianca dei film?

«L’idea di fondo del sovrintendente Fulvio Macciardi è quella di portare il Comunale più fuori possibile ed appoggiare progetti cittadini. Così è stato con Stanzani, di cui la prima collaborazione fu con il film “Secondo lo Spirito”, dedicato al cardinale di Bologna Giacomo Lercaro».

 

Da musicista e compositore, sei a favore dello streaming?

«Ritengo che vivere la dimensione della sala sia irrinunciabile, e per questo torneremo. Il film verrà riproposto in piazza, magari la prossima estate. Ad ogni modo, trattandosi di una situazione di ripiego, cerchiamo comunque di cogliere il tutto come una grande occasione, sperimentando così dei nuovi orizzonti di sviluppo. Per la Cineteca si tratta del primo film distribuito in streaming, il direttore Gian Luca Farinelli ne è davvero entusiasta».

 

Come si rialzerà la cultura?

«A oggi non ha avuto grandi aiuti. Al di là di questo, spero che le varie iniziative online possano essere anche di conforto per il pubblico. In questo momento spetta al mondo dello spettacolo accendere o riaccendere la passione per la cultura, in modo che quando tutto sarà finito, le persone vorranno vedere la stessa cosa ma dal vivo».

 

Link per vedere il film: https://www.mymovies.it/cineteca-bologna/