Elezioni

Matteo Salvini

Nell'impazienza che aleggia nella sala Albinoni dello Zan Hotel CenterGross aspettano tutti lui. Matteo Salvini è in una stanza dell'albergo già da diverse ore. Ma si presenta per la prima volta solo dopo la mezzanotte. Dribbla i giornalisti usando un altro passaggio e, con uno scatto, raggiunge il palco allestito per l'occasione. Indossa un elegante maglioncino azzurro. Sotto una camicia bianca. È sereno in volto. Dalla fronte, resa lucida dai flash, non traspare sudore. Aggiusta i microfoni e comincia a parlare. È a suo agio. Il tono della voce è disteso e sicuro, nonostante le prime proiezioni diano Lucia Borgonzoni sotto di sette punti. «Bisogna vedere i dati finali...», dice, invitando alla calma chi già lo dà per spacciato. Non può fare diversamente, anche se è oramai chiaro che ha perso. «Grazie a Lucia. E grazie a Jole», conclude, sottolineando che le donne, lui, le ha candidate. E ringrazia la gente che ritorna al voto, anche quella che ha votato contro. Ma non c'è calore nelle sue parole. Si alza senza esitazione e, con passo svelto, si avvia verso la sua stanza. Le telecamere lo inseguono. La hall diventa una pista da corsa. Salvini viene braccato proprio all'entrata dell'ascensore. «È una sconfitta personale? », azzarda qualcuno. Ma lui non risponde. «Ragazzi, vi ho chiesto educazione!». E la security richiama all'ordine. La stampa si disperde. Passa un'ora e mezza. Bonaccini al 51%. È quasi certo che Salvini non ce la faccia.

Ma Salvini torna? Non torna? Non torna.

Appare Lucia Borgonzoni a liquidare i giornalisti, senza mai nominare il leader della Lega. Chissà cosa le avrà detto lui, nelle stanze al piano di sopra. «Ci vediamo domattina alle 10», afferma lei, sbrigando la pratica in un minuto. E, mentre si alza con gli obiettivi puntati sul viso, il suo sguardo si perde nel vuoto. Il pensiero è per Matteo. Lui, lontano da occhi indiscreti, si starà coricando nel letto. «Stravinciamo», aveva assicurato. E, invece, ha dovuto ritrattare: «Siamo contenti, anche se non otteniamo il nostro obiettivo». Stanotte si girerà e si rigirerà tra le coperte, con queste parole in testa, consumando il cuscino.